“Armi nucleari e politica internazionale“: questo era il titolo di un saggio pubblicato negli anni ’50 da Henry Kissinger, in cui il futuro segretario di Stato americano proponeva di trasformare quelle che erano delle mere armi di distruzione di massa in strumenti politici, ossia strumenti coercitivi atti a produrre risultati nel campo negoziale e della diplomazia. La Russia – mediante le minacce di Vladimir Putin e di altre componenti della sua struttura politico-militare – sta usando il suo arsenale nucleare proprio in questo modo, oppure le modalità e gli obbiettivi del Cremlino sono diversi? E la strategia sta funzionando?
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“Armi nucleari e politica internazionale“: questo era il titolo di un saggio pubblicato negli anni ’50 da Henry Kissinger, in cui il futuro segretario di Stato americano proponeva di trasformare quelle che erano delle mere armi di distruzione di massa in strumenti politici, ossia strumenti coercitivi atti a produrre risultati nel campo negoziale e della diplomazia. La Russia – mediante le minacce di Vladimir Putin e di altre componenti della sua struttura politico-militare – sta usando il suo arsenale nucleare proprio in questo modo, oppure le modalità e gli obbiettivi del Cremlino sono diversi? E la strategia sta funzionando?
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