Blockchain, AI e PMI italiane

Il problema principale del sistema economico italiano è che negli anni ha creato un contesto “inospitale” per le imprese. Secondo gli ultimi dati del rapporto Intrum Justitia (azienda leader in Europa nella gestione del credito, con sede a Stoccolma) in Italia le imprese pagano i propri lavori a 52 giorni, quando la media europea è di 37. Ma il dato più rilevante è quello con la pubblica amministrazione: lo Stato paga le aziende dopo 91 giorni, rispetto a una media europea di 41. Secondo le norme dell’Unione Europea sulla vigilanza prudenziale, un credito dopo i 90 giorni diventa deteriorato e questo porta le imprese a peggiorare la propria situazione finanziaria.

In sintesi, ritardo dei pagamenti, stretta del credito e carenza di innovazione sono i tre fattori principali che pesano sulla crescita delle PMI italiane che, come noto, sono la struttura portante del sistema produttivo del paese.

Si può uscire da questa impasse anche grazie a un uso della tecnologia blockchain e dell’Intelligenza Artificiale.

Assumendo che si creassero le condizioni per avviare una tale sperimentazione, lo Stato e una o più banche dovrebbero essere il cuore del sistema, e le varie PMI fungerebbero da arterie. Le “cavie” di questo sistema blockchain based potrebbero essere le imprese a cui vengono subappaltati i lavori o, in generale quelle di piccole dimensioni, spesso liquidate in tempi molto lunghi.

La tecnologia offerta, ad esempio, dalla blockchain di Ethereum permette la creazione di smart contractcaratterizzati da regole definibili che ne stabiliscono il funzionamento e le finalità. In questo modo è possibile creare dei token (monete virtuali personalizzate), e di stabilirne la quantità (non modificabile) attraverso la regola totalSupply. Il numero di token così definito potrebbe rappresentare, ad esempio, l’entità totale di uno stanziamento fondi di un appalto di un’opera pubblica.

In questo modo si potrebbe associare ad esempio un totale di 100,00 token al 100% del capitale e ogni porzione di token spostato andrebbe a rappresentare la proprietà di una determinata porzione di capitale (in moneta corrente).

Associando preventivamente un indirizzo Ethereum ai vari partecipanti è possibile attribuire, attraverso la programmazione dello Smart Contract, le quote (token) agli aventi diritto. In questo modo il token fungerà da autorizzazione all’invio del pagamento e si potrebbero registrare su blockchain anche i riferimenti all’effettiva esecuzione di esso da parte dei gestori del capitale.

Facciamo un esempio. La società X vince un appalto da 12 miliardi di euro. Mettiamo il caso che vinca l’appalto per la creazione di un nuovo ponte.

L’impresa X intende subappaltare a diverse PMI, crea uno smart contract e decide di emettere 12 milioni di token (valore unitario di 1000 euro). I 12 miliardi intanto sono depositati in una banca Y e possibilmente garantiti anche dallo Stato attraverso i tipici strumenti di finanza tradizionale. Z è una PMI alla quale l’azienda vincitrice dell’appalto assegna una parte di lavori per un ammontare di 50 milioni di euro, quindi stipula l’accordo e le vengono assegnati 50 mila token.

Lo smart contract può essere programmato per sbloccare i token in maniera automatica (quindi trasferirli sul walletdell’impresa Z) alla realizzazione di una consegna. Il passaggio sarebbe automatizzato. A quel punto avverrebbe lo sblocco dei token e la banca immediatamente effettuerebbe il versamento dovuto. I token non vanno a mercato ma rappresentano meramente una “ricevuta”, cioè il diritto garantito su blockchain e coperto dalle banche aderenti (compreso lo Stato).

Il sistema è stato qui semplificato ma non a tal punto da tralasciare eventuali insolvibilità.

In sintesi, subito dopo la vincita da parte di un’azienda dell’appalto, andrebbero create tutte le condizioni che le varie PMI sono tenute a rispettare, e queste sarebbero registrate in maniera indelebile sulla blockchain. Al verificarsi di queste condizioni il software in automatico dà i token convertibili immediatamente in euro.

Un sistema per le PMI Blockchain based sarebbe efficace dal punto di vista strategico ed efficiente dal punto di vista operativo. La trasparenza dal “centro” dello schema alla sua “periferia”, e viceversa, sarebbe assoluta. Ogni impresa aderente all’iniziativa, proprio grazie alla blockchain, avrebbe infatti la possibilità di seguire in tempo reale tutti i trasferimenti finanziari; inoltre, la liquidità sarebbe assicurata dal software senza alcun impedimento, senza alcun ritardo. Si passerebbe cosí da un sistema verticale e assolutamente centralizzato ad uno prettamente orizzontale.

Veniamo ora ai processi legati all’Intelligenza Artificiale (IA). Presumiamo che l’impresa Z di cui prima si occupi di trasporto di materiale edilizio. Come fa a ridurre i costi e velocizzare gli spostamenti?

Potrebbe ad esempio usare uno scanner 3d – o degli occhiali a “realtà aumentata” – per calcolare le misure e i pesi dei prodotti da spedire. Con lo scanner 3d – o gli occhiali – tutti i dettagli vengono automaticamente inseriti in una blockchain privata. Grazie a questi dati l’Intelligenza Artificiale crea molteplici scenari di composizione dei bancali in base alle dimensioni dei prodotti edili, al peso e alla posizione dell’etichetta sulla scatola.

Ogni scenario viene così classificato in base al punteggio ottenuto e lo scenario migliore viene selezionato. Sullo schermo di uno smartphone viene mostrata l’area di carico dei bancali e chi si occupa del carico può procedere seguendo le istruzioni. Una volta completato il carico l’IA aiuta l’operatore ad ottimizzare il carico dei container o degli autotreni. Ottimizzare il riempimento dei container e degli autotreni riduce drasticamente la percentuale di spazio lasciato vuoto ed il rischio di danneggiamento dei prodotti. Sempre l’IA può calcolare in maniera accurata quanti autotreni risultano essere necessari.

Riprendiamo l’esempio dell’appalto. Usando un sistema di blockchain (Ethereum o “customizzato”) l’azienda appaltatrice e le altre PMI sarebbero completamente trasparenti sia l’una con l’altra che con lo Stato. Ogni cittadino, poiché la blockchain Ethereum è accessibile al pubblico, potrebbe conoscere la situazione effettiva dei lavori e tutte le PMI potrebbero monitorare in tempo reale la situazione con precisione assoluta. Ricordiamo che con la blockchain è impossibile manipolare i dati.

Perché non è sufficiente una modifica dell’attuale sistema ma è necessario un cambio radicale di paradigma? Gli smart contract non solo danno alle PMI le possibilità di rivalersi con maggiore facilità ma offrono uno strumento in grado di assicurarsi con certezza assoluta e immediata il corrispettivo inizialmente pattuito. Si passa così ad un modello completamente oggettivo dove “Code is Law” la fa da padrone.

L’aiuto dell’IA favorirebbe l’effettiva esecuzione dei lavori in un determinato periodo di tempo e studierebbe la stessa blockchain generale e di quelle integrate nelle varie PMI in modo tale da ottimizzare e liberare risorse.

Intelligenza Artificiale e blockchain potrebbero in un rapido lasso di tempo liberare il “mercato” dalle inefficienze oramai strutturali del sistema economico italiano. Inefficienze che l’occhio umano non è in grado di cogliere. Dopo aver adottato un sistema di questo tipo potremmo riscontrare un incremento della produttività, efficienza dei tempi, diminuzione dei costi logistici, finanziari e assoluta trasparenza nei confronti dei cittadini o dei clienti.

Sempre riguardo al mondo degli appalti la stessa Intelligenza Artificiale potrebbe scegliere le società più efficienti per determinati lavori attraverso lo studio approfondito dei parametri di valutazione. E’ il mondo del futuro? No, è un presente possibile. Ed è un’opportunità da non sottovalutare.

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