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Covid-19 e Green Deal Europeo

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La nuova Commissione Europea, insediatasi nel dicembre 2019, aveva proposto un piano ambizioso per il suo mandato (2019-2024), con un alto grado di priorità attribuito in particolare a un “Green Deal europeo”, cioè un programma che rendesse l’Europa il primo continente a impatto climatico zero (entro il 2050).[1]

Nelle intenzioni, si trattava di un’agenda propositiva che sanciva il passaggio da una fase di gestione di crisi (crisi finanziaria, crisi della zona euro e crisi migratorie) che avevano monopolizzato il mandato della precedente Commissione ad una fase di costruzione delle fondamenta di una nuova visione d’Europa.

Il Green Deal europeo, progetto-faro della Commissione von der Leyen

 

È certamente stata una drammatica coincidenza che il compiersi dei 100 giorni del mandato della Commissione abbia coinciso con l’esplodere della crisi del Coronavirus, che vede in questa fase l’Europa epicentro della pandemia con il maggior numero di contagiati e di morti.

La lunga serie di crisi di portata globale che si sono succedute negli ultimi anni, dimostra una volta di più come ormai l’idea di un’azione di governo strategica non condizionata da crisi sia un’illusione. I cosiddetti cigni neri stanno diventando sempre più comuni e si moltiplicano anche i rischi strategici dovuti a pericoli riconosciuti. La crisi in cui ci troviamo, a ben guardare, era stata in larga parte anticipata (come evidenziato da Dani Rodrik nel suo recente articolo Will COVID-19 Remake the World?”).

Per questo motivo è essenziale estendere nel futuro la capacità delle nostre istituzioni di anticipare possibili rischi sistemici e di sviluppare la resilienza e la preparazione delle nostre economie e società.

La crisi attuale richiede risposte immediate: possiamo attenderci che le decisioni prese nelle prossime settimane avranno un impatto importante sul nostro futuro comune.[3]

Come già successo durante periodi di crisi, si alzano voci insistenti che suggeriscono di “rinviare” le scelte e gli investimenti necessari per rendere le nostre economie e società più sostenibili, per privilegiare l’attenzione verso obiettivi di crescita economica e protezione di posti di lavoro.

Questa crisi, e quelle che l’hanno preceduta, dimostrano invece una volta di più come sia essenziale avere ben chiari obiettivi strategici di lungo corso. La trasformazione delle nostre economie e società verso uno sviluppo sostenibile può avvenire soltanto attraverso la pianificazione nel tempo.

Con il Green Deal europeo, la Commissione ha voluto tracciare una serie di obiettivi di lungo periodo che potessero garantire crescita al continente europeo, garantendo la protezione del pianeta per le generazioni future. Questa strategia mantiene inalterata la sua validità anche come bussola che possa guidarci nelle decisioni e negli investimenti che saranno necessari per uscire da questa crisi.[4]

E` stato osservato come l’attuazione del Green Deal europeo possa aumentare la resilienza dei nostri sistemi verso crisi simili a quella attuale. Un crescente numero di studi sul rapporto tra ecologia e malattie infettive suggerisce che la perdita di biodiversità, la deforestazione su ampia scala e il cambiamento climatico sono elementi che contribuiscono al diffondersi di epidemie. Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) ha sottolineato il legame che esiste tra propagazione delle malattie e cambiamento climatico, mentre numerose ricerche dimostrano l’impatto della qualità dell’aria sulla salute pubblica.[6]

Queste considerazioni possono certamente contribuire alla consapevolezza di mantenere il Green Deal come strategia centrale dell’operato della Commissione Europea. Al tempo stesso non sono la ragione principale. La pandemia in corso ha effetti fondamentali sulle economie del mondo e, a meno di assicurarsi che i nostri obiettivi di sostenibilità guidino le risposte, falliremo nel raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati. Non dobbiamo infatti scordare che mentre lottiamo contro il coronavirus e i suoi effetti devastanti sulle nostre economie e società, la minaccia esistenziale posta dal cambiamento climatico è sempre presente. Non possiamo permettere che questi errori vengano ripetuti, altrimenti è possibile che questi stessi investimenti aumentino il rischio di future recessioni provocate dalla crisi climatica.

Non è chiaro cosa la crisi attuale possa significare per la lotta al cambiamento climatico. È possibile che la mobilitazione senza precedenti a livello globale per rallentare la diffusione della pandemia possa essere precursore di decisioni più incisive anche su quel fronte. Dopo tutto le misure necessarie per ridurre le nostre emissioni potranno essere ben più graduali dei provvedimenti che i governi stanno prendendo al momento. È possibile, al tempo stesso, che questa crisi non cambierà nulla, proprio perché gli effetti più evidenti del riscaldamento climatico si svilupperanno nel tempo e saranno meno evidenti agli osservatori contemporanei.[7]

Proprio per queste ragioni è necessario avanzare decisi verso obiettivi di lungo termine che hanno come fondamento la volontà di rafforzare la resilienza del nostro sistema verso crisi future. Possiamo considerare la crisi attuale anche come una prova dei cambiamenti strutturali che saranno necessari per ricostruire il rapporto tra umanità e natura.

Sappiamo che gli impatti di un cambiamento climatico fuori controllo avranno effetti più devastanti e più duraturi di quelli della crisi che stiamo attraversando. È per questo che il Green Deal europeo può e deve guidare le strategie per uscire dall’emergenza, epidemiologica ed economica, generata dal coronavirus.

Questa strategia può permettere di effettuare un salto in avanti accelerando la diffusione di soluzioni per preparare il nostro sistema a sfide, in corso o future, relative ad esempio a salute pubblica, cambiamento climatico, biodiversità, promuovendo al tempo stesso una transizione giusta e inclusiva.

 

 


Note:

[1] COM(2020) 37 final, Commission Work Programme 2020 – A Union that strives for more

[3] https://www.ft.com/content/19d90308-6858-11ea-a3c9-1fe6fedcca75?sharetype=blocked Yuval Noah Harari: the world after coronavirus, March 20, 2020

[4] Come riconosciuto anche nelle conclusioni del Consiglio Europeo del 26 marzo 2020 che sottolinea le necessità di integrare la green transition nel necessario ritorno alla crescita dopo la pandemia (Joint statement of the members of the European Council, 26 marzo 2020).

[6] https://epha.org/coronavirus-threat-greater-for-polluted-cities/

[7] https://www.latimes.com/environment/story/2020-03-24/what-coronavirus-like-response-to-climate-crisis-would-look-like