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La Merkel sconfitta a Berlino: la prevalenza dei fattori locali

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Berlino, dove la SDP ha vinto le recenti elezioni, non è la Germania: è troppo poco industriale, troppo giovane, troppo disordinata per rappresentare la Repubblica federale. Per questo, le elezioni comunali del 18 settembre non sono molto indicative dello spirito nazionale. Quasi come ai tempi del Muro, la capitale tedesca rimane ancora un’isola politica in mezzo a un oceano di incertezza, quella dei Länder dell’Est: le differenze sono, ovviamente, molto meno marcate rispetto al 1991, ma tra un lato e l’altro dell’ (ex-) muro rimane una linea di frattura.

La vittoria dell’SPD era ampiamente prevista. Il sindaco Klaus Wowereit, confermato per la terza volta dal 2001, ha collezionato il 28,3% delle preferenze. Si potrebbe pensare che questo risultato risponda alla tendenza a livello nazionale: la CDU al governo cala, e c’è un ritorno della sinistra. Ma, come si diceva, Berlino non rappresenta il paese. Rispetto alla tornata precedente, l’SPD in città ha perso in effetti il 2,5% delle preferenze (era al 30,8% nelle elezioni dei 2006). La CDU di Angela Merkel invece ha aumentato le preferenze, passando dal 21,3% al 23,4%.

Il risultato dipende in ampia misura dai gravi problemi di sicurezza che stanno investendo la città. Ci sono stati numerosi casi di aggressioni nelle metropolitane – l’ultimo ha visto vittima un ragazzo italiano di 23 anni. Alcuni gruppi estremisti hanno poi intrapreso un’azione massiccia di atti vandalici contro le automobili di lusso. Infine, i cittadini da alcuni anni assistono impotenti all’invasione della criminalità organizzata. Le bande motociclistiche dei “Bandidos” e degli “Hell’s Angels”, stando a quanto riportato da numerosi organi di stampa, si sono spartiti la città e controllano prostituzione e traffico di droga.

Non a caso, il candidato sindaco proposto dalla CDU, Frank Henkel, ha incentrato tutta la campagna elettorale sulla sicurezza, ricordando che l’organico della polizia in città è diminuito di circa 4.000 unità negli ultimi anni.

A livello di municipi, la piantina della città offre un quadro chiaro delle percezioni dei residenti. Nei ricchi quartieri dell’Ovest, la maggioranza appartiene alla CDU. A Est prevale l’SPD. Nei quartieri centrali – benestanti, internazionali – hanno prevalso i Verdi, possibili alleati per il governo locale. Nella zona di Mitte, la più centrale di tutte, hanno vinto i radicali di sinistra dei Linke, a confermare la tendenza radical-chic degli intellettuali che abitano negli appartamenti più cari della città.

Più di quanto non si possa pensare, le elezioni locali tedesche conservano sempre un aspetto specifico, e sarà  difficile per l’SPD riuscire a sfruttare questa vittoria sul piano nazionale. Il vero messaggio è quello di un voto che possiamo definire “di difesa”: dai problemi di sicurezza per l’Ovest, e dalle vicissitudini economiche per l’Est. È poi emerso il voto di protesta raccolto dai “Pirati”, un nuovo partito esploso all’8,9%, senza un vero disegno economico: Il movimento si è limitato a proporre piani di trasparenza sull’uso di internet e qualche misura di garanzia sociale. I Pirati sono ottimi per Berlino, città piena di giovani, start-up internet e con salari comparativamente bassi; è difficile che piacciano al resto del paese.