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Come Clinton o come Truman?

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Dopo le elezioni di midterm, la politica americana si baserà su un “governo diviso”. È una formula (la presidenza a un partito, la Camera all’opposizione) che l’elettorato ha spesso dimostrato di preferire. Prendiamo due precedenti di pesanti sconfitte per il presidente in carica al midterm: Truman nel 1946, Clinton nel 1994. Entrambi furono poi rieletti. I precedenti suggeriscono, insomma, che una presidenza priva di maggioranza alla Camera può risultare più convincente. Esiste un caveat: vista la polarizzazione senza precedenti della politica americana, può darsi che la storia non si ripeta.

Con la batosta del midterm, si è di fatto aperta la campagna presidenziale del 2012. Obama deve decidere subito quale atteggiamento verso l’opposizione gli permetterà di recuperare consenso. Qui i precedenti dicono cose opposte: Truman si spostò più a sinistra, Clinton guardò al centro. Obama vorrebbe guardare al centro, probabilmente: nella campagna presidenziale, aveva promesso di unire il paese non di dividerlo. Nel suo primo discorso post-elettorale, Obama ha fatto un’apertura bipartisan. I repubblicani sembrano incerti su come reagire, anche perché saranno pungolati dalla destra del “Tea Party”. Malgré soi, Obama potrebbe essere un nuovo Truman.

 

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