Una breve guida alle elezioni 2012 per il Congresso

Se il destino di queste prossime elezioni per il rinnovo dei 435 deputati della 112° legislatura della Camera dei rappresentanti è in parte ancora da giocare, è soprattutto per due ragioni. Da un lato, l’approvazione dell’operato del Congresso da parte dell’elettorato è ai minimi storici e questo danneggia sia i politici in carica – d  compresi i Repubblicani arrivati con l’ondata ultraconservatrice del Tea Party nel 2010 –  sia le rising star o i dream candidate di entrambi i partiti. Dall’altro, le proposte sui tagli all’assistenza sanitaria per gli anziani e sull’ulteriore riduzione della spesa federale offerte dal candidato repubblicano alla vice presidenza Paul Ryan (in veste di Presidente della Commissione Bilancio della Camera) sono state sfruttate abilmente dai Democratici per mettere in guardia gli elettori di quei distretti già incerti e in cui risiedono molti baby boomers (Arizona, Florida, Pennsylvania). 

Inoltre, sulla sfida in corso influirà anche il redistricting, il decennale riesame dei confini dei distretti elettorali che avviene sulla base dei dati del censimento(in questo caso quello del 2010). Si tratta di un processo controllato, nella maggior parte dei casi, dalle assemblee di Stato e quindi sfruttato a proprio favore dal partito in maggioranza per assicurare ai propri rappresentanti a Washington una base elettorale più solida, cancellando distretti, creandone di nuovi, e modificando la composizione demografica di quelli esistenti. Ad esempio in Iowa, dove nel terzo collegio si confronteranno due candidati eletti in distretti ora soppressi.

La pratica del gerrymandering, come viene anche detta la ridistribuzione dei distretti, rende il quadro delle previsioni ulteriormente confuso. In generale, però, è probabile che il GOP confermi la propria prevalenza numerica alla Camera con almeno 218 seggi (necessari per la maggioranza) o addirittura gli attuali 241, guadagnati nelle elezioni del 2010. Anche se i distretti dove democratici e Repubblicani possono ancora scommettere sono almeno 26 su 60 key races (di cui 36 seggi attualmente in mano al partito dell’elefante e 24 a quello dell’asinello), sparsi in 17 Stati. In alcuni collegi di Florida, Ohio, Nevada, Pennsylvania, Arizona, la battaglia sarà determinante.

Queste alcune delle sfide più importanti:

Arizona
AZ-1: Ann Kirkpatrick (D) vs. Jonathan Paton (R); AZ-2: Ron Barber (D) vs. McSally; AZ-9: Parker (R) vs. Kyrsten Sinema (D)

L’Arizona è fondamentalmente uno Stato repubblicano, soprattutto per il voto presidenziale. Secondo le ultime proiezioni, tuttavia, almeno due dei distretti ora in mano repubblicana, il 2° ed il 9°, sembrano orientarsi a favore del partito democratico.

Ron Barber (2° distretto), subentrato alla dimissionaria Gabrielle Giffords – la collega rimasta gravemente ferita assieme a lui nella sparatoria del gennaio 2011 a Tucson – ha infatti vinto l’elezione suppletiva in giugno contro la repubblicana Jesse Kelly. Ora, Barber si avvia anche a battere la nuova candidata del GOP Martha McSally di almeno 3 punti percentuali. Anche la compagna di partito di Barber, Kyrsten Sinema, nel 9° distretto, sembra essere favorita contro il Repubblicano Vernon Parker, l’ex sindaco di Paradise Valley. Se la Sinema dovesse vincere, sarebbe la prima candidata dichiaratamente bisessuale a diventare membro del Congresso. Più di qualche timore, invece, per la democratica Ann Kirkpatrick, la quale ha perduto l’endorsement del quotidiano più diffuso dello Stato, l’Arizona Republic di Phoenix, . A questo punto, il Repubblicano Jonathan Paton ha maggiori possibilità di conquistare un distretto tendenzialmente conservatore.

Florida
FL-2: Al Lawson (D) vs. Steve Southerland (R); FL-9: Alan Grayson (D) vs. Todd Long (R); FL-10: Val Demings (D) vs. Dan Webster (R); FL-18: Allen West vs Patrick Murphy; FL-22: Adam Hasner (R) vs. Lois Frankel (D); FL-26: David Rivera (R) vs. Joe Garcia.

Tutti i distretti in questione sono in mano repubblicana, eppure la sfida è più che aperta: il candidato del GOP David Rivera, del 26°, è sotto inchiesta da parte dell’FBI. Con almeno 9 punti percentuali persi a favore del Democratico Joe Garcia, è quasi impossibile che Rivera riesca nella sua rielezione. Il Repubblicano del 18° distretto, Allen West, invece, è riuscito a guadagnare ben 9 punti nelle ultime settimane, secondo alcuni sondaggi vicini al Partito Democratico, contro lo sfidante Patrick Murphy.

Battaglie ancora aperte nel 2°, 9°, 10° e 22° distretto: nel 2°, il Senatore democratico Al Lawson, per quanto stia guadagnando terreno, ha ancora alle calcagna il Repubblicano Steve Southerland, colui che poco più di un anno fa ha sostenuto che i suoi 174mila dollari annui di stipendio non erano poi un granché, dimenticando forse che nel 2011 la Florida ha avuto il più alto tasso di disoccupazione d’America: 10.7%. Nel 9° distretto, il Democratico Alan Grayson, grande sconfitto del 2010 contro il Repubblicano Daniel Webster –definito “Dan Taleban” dallo stesso Grayson -, è tornato alla carica contro il Repubblicano Todd Long in questo distretto ridisegnato due anni fa. Grayson ha ora buone chance di vittoria, non solo perché Long non ha ricevuto un cospicuo supporto dal partito a livello nazionale, ma anche perché nei due anni di purgatorio Grayson si è battuto sull’assistenza sanitaria, stigmatizzando la posizione del GOP e mettendo in guardia gli elettori: “If you get sick, America, the Republican healthcare plan is this: die quickly! That’s right!”. Nel 10° distretto, alle porte di Disneyland, l’ex capo della polizia di Orlando, la democratica Val Demings, sembra in vantaggio contro il Repubblicano Daniel Webster, sebbene entrambe siano ancora in cerca di endorsement dell’ultimo minuto. Webster, infatti, continua il suo “Restoring the American Dream Tour”, nella speranza di raccogliere consensi degli anziani più indecisi, parlando di Medicare.

Nel 22° distretto, infine, Adam Hasner, il candidato del GOP che ha lasciato il Senato per la corsa alla Camera, sembra perdere terreno a favore del Democratico Lois Frankel, l’ex sindaco di West Palm Beach. 

North Carolina
NC-8 Larry Kissell (D) vs. Richard Hudson (R); NC-11 Hayden Rogers (D) vs. Mark Meadows (R); NC-13 George Holding (R) vs. Charles Malone (D)

Il partito dell’asinello avrà pensato ad una pausa o ad un ritiro dalle scene del Congresso per il deputato in carica Larry Kissell dell’8° distretto, al quale ha riservato davvero poco per la sua campagna di rielezione: poco più di un milione di dollari. Un chiaro segnale di disinteresse nei confronti di un candidato alla sua terza campagna e che avrebbe avuto chance di riconferma, pur trovandosi a competere in un distretto ridisegnato. Lo sfidante del GOP, Richard Hudson, può contare su un 33% di elettori repubblicani registrati e probabilmente scommettere su di un 22% non ancora schierato, forse superando quello zoccolo duro, il 44% attribuito ai Democratici. Tuttavia, come sostiene Jonathan Kappler, ricercatore per il North Carolina Free Enterprise Foundation, la storia dello Stato insegna che i suoi elettori non votano nello stesso modo con cui si registrano. Un colpo mancato per i Democratici, probabilmente anche nel 13° distretto.

Brad Miller si è infatti ritirato lo scorso gennaio con una mail ai suoi sostenitori in cui spiegava che, complice la ridistribuzione del suo distretto, che lo faceva coincidere in parte con quello detenuto dal 71enne Democratico David Price, il partito dell’asinello non lo aveva messo nelle condizioni di ricandidarsi. Grazie alla nomina del partito è così arrivato nel 13° distretto il Democratico Charles Malone, il quale competerà contro il favorito repubblicano George Holding, che viene dall’esperienza di procuratore generale.. Anche nell’11° distretto si è assistito ad un ritiro democratico, a seguito di una ridistribuzione più conservatrice del bacino elettorale. Il Democratico Heath Shuler, ufficialmente pre-pensionatosi per stare vicino alla famiglia ma in realtà in rotta con alcuni liberal all’interno del partito, era il candidato ideale: sufficientemente conservatore, un leader della Democratic Blue Dog coalition di Washington in grado di premere sulla questione della responsabilità fiscale e del buco di bilancio, Shuler suo avrebbe potuto ottenere il proprio quarto mandato. In luogo di Shuler è in corsa Hayden Rogers, suo ex responsabile della campagna del 2005 che tuttavia non regge il confronto con il businessman Mark Meadows, candidato repubblicano. In uno degli ultimi spot elettorali, Meadows prende di mira l’ingenuità del sogno di Obama e non il suo rivale Rogers, cercando così di puntare ad un bacino elettorale più ampio.

Alcuni distretti, se si guarda a quanto si è speso per la campagna, paiono essere particolarmente importanti.

I Democratici contano di mantenere il controllo del 12° distretto dell’Illinois, dove il Democratico Bill Enyart sembra essere il favorito (con 8 punti di vantaggio) sul Repubblicano Jason Plummer. Anche nel 7° e 52° distretto della California sia i Democratici che i Repubblicani sono arrivati a spendere cifre da record per la campagna: tra i 4 e i 6 milioni di dollari circa. Altrettanto importanti ma con un destino ancora incerto sono poi il 6° distretto del Minnesota, dove la deputata repubblicana Michele Bachmann sembra aver perduto la propria aura di invincibilità, riaprendo la porta allo sfidante democratico Jim Graves; e il 4° distretto dello Utah dove la rising star repubblicana Mia Love tiene testa al Democratico Jim Matheson. 

 

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